Pinacoteca Sansossiana
Nel 2015 il Museo Sansossiano si è ingrandito con ulteriori spazi espositivi (le “Cammarelle”, ovvero le stanze situate tra la Parrocchia di san Sossio ed il Palazzo Comunale) offrendo la possibilità di esporre ulteriori pezzi pregiati della propria collezione in ambienti più idonei per la conservazione. La collezione degli argenti sacri annovera esemplari che riescono a documentare la più diffusa produzione dell’arte argentaria napoletana dal XVII al XX secolo, passando da modelli tardo-rinascimentali ancora utilizzati in età barocca, dal gusto rocaille e dall’ordine neoclassico del secolo del lumi, ai revivals e all’eclettismo dominanti tra Otto e Novecento. Ordinati secondo un criterio cronologico, ed esposti solo in parte, vigendo il principio della turnazione, questi manufatti permettono di ampliare il novero delle conoscenze afferenti ad alcuni dei maestri argentieri – molto o poco noti – attivi a Napoli nel Settecento e nell’Ottocento, come Antonio Torrone, Domenico Giordano, Angelo De Luca, Giovanni Casolla, Carmine Murolo, Michele Pane, Raffaele Parascandolo, Salvatore Corrado e Gabriele Sisino. Tali oggetti consentono anche di delineare i gusti di una committenza religiosa a volte attenta alle aggiornate tendenze della capitale partenopea, quale ha dimostrato di essere il parroco Domenico De Angelis nel commissionare la croce astile del 1696, e soprattutto, nella prima metà del XIX secolo, l’arcivescovo Michele Arcangelo Lupoli, che spesso richiese la professionalità di Giovanni Casolla. Al primo piano sono custoditi, accanto agli argenti sacri, statue – reliquiario del XVII/XVIII secolo (san Vito martire, san Giacomo e sant’Aniello) e frammenti lignei del XIX secolo (tra cui uno splendido paliotto con i simboli di san Sossio); nella seconda sala del primo piano sono stati collocati i dipinti scampati all’incendio del 1945, tra cui frammenti di tavole del XVI secolo e la tavola attribuita in passato ad Andrea Sabatini da Salerno. Il secondo piano, infine, è stato allestito con i paramenti liturgici, testimonianze della manifattura campana di Sette e Ottocento: pianete, dalmatiche, piviali, stole, borse, veli di calice e veli omerali. In linea con la rivalutazione che il settore ha conosciuto negli ultimi anni, anche la Pinacoteca Sansossiana ha avvertito tale sensibilità esponendo al pubblico alcuni importanti esemplari dell’arte tessile, contraddistinti da tessuti in seta decorati con motivi vegetali e floreali ricamati sia in filo di seta che in fili dorati e argentati.