Archivio Parrocchiale

L’Archivio Parrocchiale

Prima dell’introduzione dello Stato Civile, gli unici archivi che registravano qualche tipo di documentazione anagrafica erano quelli parrocchiali. Antecedentemente a questi, nel Medio Evo, non esisteva alcun tipo di registrazione anagrafica e solo con il XV secolo, in alcune località, se ne iniziò l’annotazione, soprattutto per motivi fiscali. Nel 1563, il Concilio di Trento rese obbligatori la tenuta  dei  registri  di  battesimi,  cresime,  matrimoni  e  morti.  Generalmente,  questi  archivi parrocchiali si sono conservati in buono stato, anche se terremoti, incendi, alluvioni e guerre hanno causato diverse distruzioni.  In alcune Diocesi  gli  archivi parrocchiali più antichi  sono stati in seguito accolti negli archivi storici diocesani. Anche nella Parrocchia di San Sossio L. e M. di Frattamaggiore si conservano libri e registri a partire dal XVI secolo, tra cui Liber defunctorum, Liber baptizatorum, gli Atti della Traslazione dei corpi dei santi Sossio e Severino da Napoli a Frattamaggiore  del  1807,  lettere  autografe  del  Beato  Mario  Vergara all’ amico  Mons.  Angelo Perrotta (parroco della Basilica Pontificia di san Sossio dal 1968 al 1998) e la lettera autografa di Sant’Alfonso Maria dei Liguori. Dal 1996 l’Archivio Parrocchiale di San Sossio è considerato di notevole interesse dalla Soprintendenza Archivistica di Napoli.